Piazzalunga, la dinastia del pedale
Il negozio di bici festeggia i 50 anni.
Lo aprì nonno Alfredo, tifoso di Coppi

Sombreno di Paladina la famiglia di Alfredo Piazzalunga è da sempre sinonimo di ciclismo. Un’autentica dinastia del pedale che è arrivata al traguardo dei cinquant’anni di attività. E quella della bici è una tradizione di famiglia che affonda le proprie radici negli anni del dopoguerra quando nonno Alfredo, oggi 75enne, tifoso del campionissimo Fausto Coppi, tanto da chiamare così l’unico figlio maschio, decideva di correre in bicicletta nelle file della ciclistica Baracchi, anche senza aver conseguito risultati eclatanti. Ma la passione per le due ruote è così tanta che a 14 anni Alfredo comincia a muovere i primi passi nel mondo del lavoro sotto l’egida del grande Antonio Pesenti, vincitore nel ’32 del Giro d’Italia, nella rinomata bottega di via Torquato Tasso, in città, dove realizzava telai. Il primo telaio lo costruisce nel 1947, a 16 anni, e ancora lo custodisce con cura nella vetrina del suo negozio a Sombreno. Undici gli anni trascorsi nella bottega dei Pesenti in cui muove i primi passi il piccolo Guglielmo destinato in seguito ad un ruolo importante dell’ambito della pista. L’esperienza maturata tra telai e accessori consente ad Alfredo di apprendere e perfezionare il lavoro sulla bicicletta. Impara l’arte e mettila da parte, afferma un vecchio adagio, e il nostro Alfredo l’arte la impara velocemente: “Devo ringraziare la famiglia Pesenti – racconta – che mi è sempre stata vicino, mi hanno accolto come un figlio e mi hanno insegnato tantissimo”. Gli anni passano e Alfredo acquista sempre più sicurezza nei propri mezzi, tanto che nel ’56, con sacrificio e soprattutto con tanto coraggio, decide di mettersi in proprio, allestendo un piccolo laboratorio per la riparazione di biciclette nel centro storico della sua Sombreno, dove rimane dieci anni, e poi, nel ’66, si trasferisce nell’attuale negozio in via Bolis. Sposato con Maria, padre di Miriam, Fausto e Silvia e nonno di Mirko, Mara, Chiara, Luca e Gloria, il supernonno Alfredo, nonostante qualche acciacco, non si ferma mai. “chi si ferma è perduto – dice sorridendo – il ciclismo è sempre stato la mia grande passione e anche i miei figli Fausto e Silvia l’anno ereditata portando avanti la tradizione di famiglia. Un grazie di cuore è per mia moglie, senza di lei mai avrei fatto tutto questo. Qui in negozio la vita è frenetica, tra biciclette da riparare e vendere non si ha mai un attimo di tregua”. Spesso alla domenica lo si vede al seguito delle corse: “Dal 1986 sponsorizzo la società ciclistica della Vanotti, dal ’70 al 1988 sono stato presidente del Gs Amici Sombreno e non solo. Per ben 11 anni sono stato cambio ruote al Gran premio del L’Eco di Bergamo. Tra i vari premi mi piace ricordare l’importante riconoscimento ricevuto dal Comune di Paladina per l’impegno profuso in campo sportivo”.Tante le soddisfazioni, ma c’è anche qualche piccolo rammarico: “Ho avuto l’occasione di fare una foto con il mio grande idolo Fausto Coppi e con Pesenti, il fotografo disse che me l’avrebbe inviata per posta, ma purtroppo non l’ho mai ricevuta”. Il sorriso torna quando si parla del nipotino Luca, 13 anni: “A differenza mia e di Fausto, Luca ha vinto gare importanti nella sua specialità che è la mountain bike. Ha difeso i colori della scuola Felice Gimondi di Sombreno e dall’anno prossimo lo vedremo alle prese con le gare su strada tra le fila della Vanotti nella categoria esordienti”. La tradizione di famiglia è quindi destinata a continuare nel frattempo Alfredo torna nel suo laboratorio a riparare biciclette e ad aiutare i figli Fausto e Silvia. E quando arriva la sera trascorre ore interminabili con i nipotini ai quali racconta aneddoti della sua vita sulle due ruote.

Eleonora Capelli